Ossigenoterapia nel Deficit Alfa-1 Antitripsina

Ossigenoterapia

L’ossigenoterapia consiste nella somministrazione per via inalatoria di miscele arricchite di ossigeno, le quali permettono di ristabilire i normali livelli di ossigeno nel sangue. 

Ossigenoterapia Alfa 1 at - Deficit di Alfa 1 At Antitripsina

Con la progressione della malattia polmonare associata al deficit, la capacità dei polmoni di assorbire ossigeno viene persa e di conseguenza i livelli di ossigeno (O2) nel sangue divengono insufficienti (si parla in questo caso di insufficienza respiratoria cronica)

Una concentrazione di ossigeno cronicamentre ridotta può  può  danneggiare tutti i principali  organi, particolarmente cuore e cervello, anche in modo irreversibile  

In queste condizioni di ipossiemia si rende necessaria l’ossigenoterapia, cioè la somministrazione di ossigeno supplementare che permette di ristabilire i normali livelli nel sangue.

L’ossigenoterapia consiste nella somministrazione di O2 a concentrazione maggiore rispetto a quella presente nell’aria (20% circa)  allo scopo di trattare o prevenire i sintomi di manifestazioni della ipossiemia arteriosa

l’inspirazione di aria arricchita di ossigeno quando raggiunge gli alveoli polmonari accrescere la  pressione alveolare di ossigeno (PAO)  e successivamente la pressione parziale di ossigeno nel sangue 

Tutti i pazienti con insufficienza respiratoria grave suscettibili di correzione possono essere trattati con ossigenoterapia a  lungo termine:  anche se l’unica indicazione al trattamento basata su evidenze scientifiche è la insufficienza secondaria a BPCO ( broncopatia cronico ostruttiva), può esservi una indicazione anche in altre forme di insufficienza respiratoria il cui si dimostri un giovamento 

Indicazioni alla ossigenoterapia

  • Ipossia continua con valori valori diurni a riposo stabilmente inferiori a 55 – 60 mmHg di O2
  • Ipossia intermittente Con valori medi anche superiori a 60 mmHg O2 ma  che presentino episodi di desaturazione sotto sforzo durante il sonno 

E’ dimostrato che un impiego corretto dell’ossigenoterapia ha effetti favorevoli sia sulla  sopravvivenza dei pazienti  sia nella riduzione del numero di ospedalizzazioni 

Questi risultati si ottengono soltanto se 

  • la ossigenoterapia viene prescritta in modo corretto
  • viene strettamente integrata da un trattamento medico e riabilitativo
  •  viene condotta in modo continuativo per almeno 18-24  ore al giorno ad un flusso minimo sufficiente per mantenere valori di PaO compresi tra 60 e 70 mmHg , nche allo scopo di evitare pericolosi riduzioni della pCO2

STRUMENTI PER OSSIGENOTERAPIA

CONTENITORI DI OSSIGENO LIQUIDO

Si tratta abitualmente di contenitori di 30 litri,  equivalenti a circa 26000 litri di ossigeno, Che consente un’autonomia  media da 3 a 6 giorni

Il contenitore stazionario ( unità base)  consente sia  l’erogazione di ossigeno allo stato gassoso  direttamente ai pazienti, sia  il riempimento delle unità portatili (“stroller”). Questi ultimi in base alle loro caratteristiche possono garantire un’autonomia da 2  a 6 ore

BOMBOLE DI OSSIGENO GASSOSO

trovano indicazione soprattutto nelle terapia domiciliare a breve termine; l’ossigeno è conservato alla pressione di circa 200 bar; Nella tabella È riportata La durata delle bombole in base al  Volume  ed al flusso di ossigeno

CONCENTRATORI DI OSSIGENO

È un’apparecchiatura in grado di Concentrare L’ossigeno presente nell’aria Attraverso particolari filtri che catturano l’azoto;  La durata è  teoricamente illimitata Tuttavia è necessaria  l’alimentazione elettrica

In base alle caratteristiche ed alla mobilità, i concentratori si possono distinguere in tre categorie:

concentratore portatile
conentratore portatile
  1. stazionario: funziona alimentato a corrente elettrica ed eroga un flusso continuo;
  2. trasportabile: dotato di un carrello, può funzionare sia a corrente che a batteria ed eroga sia in modalità continua che pulsata (erogazione sincronizzata con la respirazione del paziente);
  3. portatile: funziona unicamente a batterie, facilmente trasportabile a spalla o su un apposito carrellino, eroga solo in modalità pulsata

TABELLA  1 esempi di durata di bombole contenenti O2 gassoso a vari flussi

È sempre necessario ricordare che l’ossigeno è facilmente infiammabile e quindi le bombole vanno tenute lontane da fiamme libere o sorgenti di calore
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MODALITA’ DI PRESCRIZIONE

L’ossigeno è un farmaco e come tale deve essere prescritto dal medico.

L’ossigeno gassoso può essere prescritto anche del medico di medicina generale su ricettario SSN.

L’ossigeno liquido viene prescritto  attraverso apposita scheda regionale dallo specialista pneumologo. Nella prescrizione medica è riportata la posologia espressa in litri al minuto e viene precisato il flusso di O2  a riposo, durante il sonno notturno e sotto sforzo ed il numero di ore al giorno in cui deve essere effettuata l’ossigenoterapia. Il piano terapeutico  verrà consegnato dal paziente  all’ASL o alla farmacia territoriale  che attiverà la consegna dell’ossigeno direttamente al domicilio del paziente attraverso la ditta convenzionata. La prescrizione di ossigeno liquido deve essere  rinnovata annualmente dallo specialista.

Il concentratore viene prescritto dallo specialista pneumologo attraverso piano terapeutico da inviare on-line. Per la prescrizione del concentratore è necessario il riconoscimento dell’invalidità civile. Non è possibile la prescrizione contemporanea di ossigeno liquido e concentratore.